Progetto PALaC (Pre-Classical Anatolian Languages in Contact)

Progetto PALaC (Pre-Classical Anatolian Languages in Contact)
PALaC, Pre-Classical Anatolian Languages in Contact
La Comunità europea finanzia con oltre 1 milione e 200mila euro un progetto di ricerca dell’ateneo
 
Il contatto linguistico si verifica in ogni fase della storia delle civiltà umane, nel mondo moderno come quello antico e il suo studio fornisce informazioni generali di grande importanza per comprendere in che modo determinate culture interagiscono, o hanno interagito, tra loro.
Mentre per il mondo contemporaneo i casi di contatto si studiano osservando i parlanti in aree bilingui e multilingui, nel caso dell’antica Anatolia, zona corrispondente all’attuale Turchia, ciò che rimane dell'interferenza tra lingue è nascosto nell’argilla delle tavolette e nella pietra delle steli. Eppure, l’Anatolia fu uno dei più grandi e importanti crocevia di lingue, popoli e civiltà: scoprirne il profilo linguistico, storico e geografico con strumenti e metodi moderni è la sfida di PALaC, Pre-Classical Anatolian Languages in Contact, progetto ideato da Federico Giusfredi, docente del dipartimento di Culture e civiltà dell’ateneo scaligero.

Il progetto di ricerca PALaC ha ottenuto un finanziamento di oltre 1 milione e 200mila euro da parte della Commissione europea, all’interno del programma comunitario Horizon 2020 e avrà durata quinquennale. 
“Lo scopo del progetto PALaC consiste in uno studio sistematico dei fenomeni di "contatto linguistico" attestati nei corpora di lingue dell’Anatolia pre-classica, ovvero il periodo compreso tra il II e il I millennio a.C.”, spiega Giusfredi. “Lo studio della storia e delle culture antiche può basarsi sull'approccio critico a diversi tipi di fonti, ad esempio il dato documentario o quello archeologico. Da filologo orientalista, sono convinto che l'uso di evidenze linguistiche trattate con metodologie di analisi attuali possa contribuire anch'esso a una migliore comprensione del mondo antico. L'Anatolia pre-classica, enorme e antichissimo crocevia di popoli, culture, lingue e scritture è il laboratorio adatto per un'efficace applicazione di questa ipotesi di lavoro”.

Il progetto prevede due marco-fasi di lavoro: nella prima, si esamineranno e annoteranno da un punto di vista linguistico i testi dei corpora anatolici pre-classici; nella seconda, i risultati della ricerca sui testi saranno integrati con le conoscenze storiche di cui si dispone oggi per le aree geografiche e culturali coinvolte.

Nel corso dei 5 anni di PALaC si produrranno pubblicazioni scientifiche che conterranno i risultati delle ricerche che verranno condotte. Al termine dei lavori, si sarà dimostrata l'applicabilità di una nuova metodologia di studio areale del mondo antico, che potrà essere impiegata anche in altri settori disciplinari.

“Il finanziamento al progetto PALaC testimonia l'encomiabile attenzione dello European Research Council ad ambiti di studio che, pur essendo settoriali, sono in grado, se sostenuti, di produrre innovazioni metodologiche e risultati culturali importanti”, conclude Giusfredi. “Al dipartimento di Culture e civiltà vanno inoltre i miei ringraziamenti per aver creduto in questa impresa
 

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