Per l'iconografia funeraria barocca: dal memento mori al trionfo della morte nella produzione veronese del Seicento

Starting date
January 1, 2008
Duration (months)
12
Managers or local contacts
Olivato Loredana , Trevisan Luca , Zamperini Alessandra
Keyword
Tombe, Scultura barocca, Verona, Seicento

Il progetto si propone come obiettivo primario l'analisi dell'impatto sulle manifestazioni artistiche figurative veronesi esercitato dal pensiero religioso formatosi nel periodo fondamentalmente esteso dalla metà del Cinquecento al primo quindicennio del XVIII secolo. In particolare, la ricerca intende soffermarsi innanzitutto - per quanto concerne il territorio cittadino - sulle differenti e articolate modalità iconografiche legate alla rappresentazione della morte, che includono in prima battuta la raffigurazione del momento della dipartita (spesso incentrato su figure santorali) o avvenimenti ad esso associati (che specialmente in connessione con la grande epidemia del 1630, si concretizzano in scene evocanti il clima funereo di quei momenti). Parallelamente, partendo anche dai risultati emersi da questa prima fase di raccolta, si ritiene obiettivo integrante e altrettanto fondamentale dell'analisi la messa in rilievo di eventuali elementi iconografici (che possono avere carattere più generale o viceversa configurarsi come attributi legati a episodi particolari) alludenti per metafora e per simbolo al tema stesso della morte, in opere sia pittoriche che scultoree. In tale contesto, l'attenzione sarà focalizzata sui concetti di vanitas e di memento mori, ma anche su ulteriori motivi in cui venga messa in luce il valore che l'immagine della morte assume per la cultura di questo periodo, connesso in particolar modo alla meditazione sulla caducità e sul conseguente ruolo della memoria celebrativa. Sotto quest'ultimo aspetto, specifica attenzione verrà dedicata alla produzione dei monumenti funerari: di essi verrà fatto un censimento relativo alla città (in modo da costituire un'attendibile anagrafe di partenza), tentando di estrapolarne alcune tipologie ricorrenti e di verificare la pertinenza di queste ultime al clima storico e culturale del periodo in oggetto. Ancora, sempre in stretta relazione con i monumenti funerari, sarà scopo della fase successiva al censimento quello di far emergere, dove possibile, grazie a documenti d'archivio c/o altre fonti, la consistenza e il carattere della committenza dal punto di vista sociale e culturale, evidenziandone alcuni circuiti preferenziali entro i quali far convergere gli interventi che - sulla scoria dei dati ottenuti - appaiono di particolare rilevanza in tale contesto. A tale emergenza andrà altresì collegata l'analisi del mercato artistico dal punto di vista dell'offerta, quale potrebbe concretizzarsi nell'identificazione di alcune personalità artistiche e/o di botteghe, che attingono ad una specializzazione stimolata dalle particolari condizioni della domanda. Di conseguenza, una volta messo in primo piano il ruolo della committenza e l'eventuale ricorrenza di figure professionali ad essa collegate, il progetto di ricerca si propone di individuare se tali occorrenze implichino l'esistenza di siti di maggiore frequentazione da parte di tali classi e dei "loro" artisti. In altre parole, uno degli ulteriori obiettivi della ricerca è anche quello di identificare se alcune chiese, per la loro ubicazione nonché per la capacità di attrazione delle congregazioni colà insediate, si configurino come destinazioni privilegiate delle sepolture ottimizie nell'età in oggetto, talora ponendosi persino in alternativa ai tradizionali templi degli ordini mendicanti che fino a quel momento avevano sostanzialmente catalizzato le attenzioni sepoltuarie dei ceti alti. Per quanto concerne la parallela produzione di opere pittoriche e scultoree, la ricerca si porrà analoghi obiettivi in ordine alla individuazione dei circuiti di elaborazione e di cornmittenza e alle sedi di destinazione dei manufatti artistici. Inoltre, dal punto di vista più squisitamente iconografico, le emergenze individuate attraverso una capillare ricognizione del territorio cittadino, varranno in quanto supporto figurativo a conferma di alcune tematiche particolarmente diffuse nella cultura del Seicento sotto il duplice aspetto della rappresentazione della morte e dell’invito alla meditazione su essa. Infine, per un contesto poco indagato da questo punto di vita come Verona, ci si propone una ricerca basata su documenti d’archivio e altri fonti coeve (cronache, trattati, stampe, incisioni, ecc.) sulla richiesta e sulla relativa produzione di apparati effimeri, in modo da mettere a fuoco una valutazione del fenomeno, sia dal punto di vista quantitativo, sia dal punto di vista delle modalità di commissione, spesso – per lo meno in base a quanto è stato possibile appurare sinora – legate a decisioni dei Rettori veneti, e dunque cariche anche di una, seppur minima, valenza politica. Anzi, il progetto, sotto questo punto di vista, potrebbe rappresentare l’occasione – che verrà costantemente supportata da un attento vaglio delle fonti archivistiche e documentarie – di una conoscenza più approfondita di tali aspetti, per il momento scarsamente frequentati dagli studi.

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