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L’indigeno che balla: la circolazione transatlantica di una rappresentazione culturale  (2012)

Autori:
ARCANGELI ALESSANDRO
Titolo:
L’indigeno che balla: la circolazione transatlantica di una rappresentazione culturale
Anno:
2012
Tipologia prodotto:
Contributo in atti di convegno
Tipologia ANVUR:
Contributo in Atti di convegno
Lingua:
Italiano
Formato:
A Stampa
Titolo del Convegno:
La apertura de Europa al Mundo Atlántico: XII Jornadas de Estudios Históricos
Luogo:
Vitoria-Gasteiz
Periodo:
3-4 novembre 2010
Casa editrice:
Universidad del País Vasco-Servicio Editorial
ISBN:
9788498605860
Intervallo pagine:
189-202
Parole chiave:
balli di selvaggi,rappresentazioni dell'Altro,Alonso de Sandoval
Breve descrizione dei contenuti:
È stato detto che non c’è niente di più stereotipato che denunciare stereotipi. Non c’è dubbio. Se però ci spostiamo dal piano della pura denuncia delle incomprensioni ed eccessive semplificazioni, e andiamo a esaminare in maggior dettaglio le modalità di produzione e circolazione di determinati modelli culturali, sia pure in buona misura noti, i risultati delle nostre ricerche possono continuare a suscitare interesse e arricchire la nostra conoscenza di sistemi di credenze e meccanismi di produzione di senso nelle culture del passato. L’epoca delle scoperte all’inizio dell’età moderna costituisce, come ci ha già insegnato un intero filone di studi, un momento particolarmente significativo da prendere in esame, per l’incontro-scontro fra culture che vi si verifica, come pure per il fatto che gli europei (tanto per seguire il percorso che parte da questa sponda dell’Atlantico) vi arrivano inevitabilmente carichi di conoscenze e giudizi pregressi – vecchi schemi dentro cui cercheranno di sistemare anche il nuovo a cui vanno incontro. Lo stereotipo che mi riprometto di rivisitare – l’indigeno che balla – è il risultato di una serie di incontri e sovrapposizioni. I suoi precedenti classici sono limitati e parziali. Risente del complesso retroterra che il concetto di danza aveva acquisito nella cultura europea: una storia ambigua, in cui le polarità della forma d’arte raffinata che elabora ed esprime l’etichetta della postura e del movimento corporeo dell’élite, da un lato, del movimento eccessivo e scomposto dall’altro (il ballo popolare e festivo), non si lasciano sempre facilmente distinguere e isolare. Ma è soprattutto il prodotto degli incontri e degli scambi culturali all’epoca delle scoperte. Si tratta di scambi triangolari, in cui sono in gioco l’Europa, l’Africa e l’America. Negli altri continenti gli osservatori europei (viaggiatori ed esploratori, missionari) registrano regolarmente, con una certa sorpresa, la passione e la frequenza con cui i nativi si dedicano alla musica e al ballo. Neanche qui mancano oscillazioni fra l’ammirazione della forza di resistenza e di qualità estetiche dimostrate in alcune delle pratiche osservate, e le associazioni mentali e linguistiche negative fra passatempo, ozio e un intero repertorio di vizi. Con l’aggravante che in alcuni casi possono rappresentare le implicazioni rituali, pagane, delle danze dei nativi. I problemi metodologici che questo tipo di indagine solleva – più che veri ostacoli, si tratta a ben vedere delle sfide che la rendono attraente – partono dalla stessa constatazione di base che termini e concetti come quello di danza fanno parte del bagaglio culturale europeo, e già il solo fatto di selezionare alcune pratiche native piuttosto che altre, e associarle assieme sotto un’unica rubrica, scegliendo determinati loro tratti come i più caratterizzanti, è un’operazione marcatamente soggettiva, con cui l’osservatore europeo interpreta i fatti culturali con cui entra in contatto. Si parlava di tre continenti e del loro contatto anche perché testi della prima età moderna che descrivono balli africani vengono a fornire la base per informazioni relative alle pratiche che gli schiavi neri trasportati in America mantengono vive nelle terre in cui approdano. In questo “commercio triangolare” di rappresentazioni culturali che attraversa l’Atlantico, un classico testo che si prenderà in esame è il De instauranda Aethiopum salute del gesuita Alonso de Sandoval.
Note:
Il volume contiene anche saggi in spagnolo e francese
Id prodotto:
67243
Handle IRIS:
11562/-410137
depositato il:
21 maggio 2012
ultima modifica:
21 maggio 2012
Citazione bibliografica:
ARCANGELI ALESSANDRO, L’indigeno che balla: la circolazione transatlantica di una rappresentazione culturale  in La apertura de Europa al Mundo Atlántico. Espacios de poder, economía marítima y circulación cultural a cura di J. R. Díaz de Durana Ortiz de Urbina, J. A. Munita LoinazUniversidad del País Vasco-Servicio EditorialAtti di "La apertura de Europa al Mundo Atlántico: XII Jornadas de Estudios Históricos " , Vitoria-Gasteiz , 3-4 novembre 2010 , 2012pp. 189-202

Consulta la scheda completa presente nel repository istituzionale della Ricerca di Ateneo IRIS

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Titolo Dipartimento Responsabili
Il villano, il selvaggio, la strega: l’altro che danza Dipartimento Culture e Civiltà Alessandro Arcangeli
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