CD (Codici): TSK (Scheda) OA LIR (Livello di ricerca): P NCT (Codice univoco): NCTR (Codice regione): 05 NCTN (Numero catalogo generale): 00416802 ECP (Ente competente): S73 LC (Localizzazione): PVC (Localizzazione geografico-amministrativa): PVCP (Provincia): VI PVCC (Comune): Crespadoro LDC (Collocazione specifica): LDCT (Tipologia): museo LDCQ (Qualificazione): civico LDCN (Denominazione): Museo Etnografico LDCU (Denominazione spazio viabilistico): piazza Municipio LDCS (Specifiche): Si trova nelle sale esposistive al primo piano del Museo di Crespadoro LA (Altre localizzazioni): TCL (Tipo di localizzazione): provenienza PRV (Localizzazione geografico-amministrativa): PRVP (Provincia): VI PRVC (Comune): Crespadoro PRL (Località): Volpiana di sotto OG (Oggetto): OGT (Oggetto): OGTD (Definizione): statua OGTV (Identificazione): opera isolata OGTN (Denominazione): Statua dell'orante SGT (Soggetto): SGTI (Identificazione): rappresentazione sacra DT (Cronologia): DTZ (Cronologia generica): DTZG (secolo): sec. XVI DTS (Cronologia specifica): DTM (Motivazione cronologica): bibliografia MT (Dati tecnici): MTC (Materia e tecnica): tutto tondo MIS (Misure): MISU (Unità): mm. MISA (Altezza): 850 MISL (Larghezza): 300 MISS (Spessore): 230 CO (Conservazione): STC (Stato di conservazione): STCC (Stato di conservazione): discreto DA (Dati analitici): DES (Descrizione): DESO (Indicazioni sull’oggetto): La Statua dell'Orante è un bell’esempio di tutto tondo in tufo. Per lo stile l'opera viene definita senza tempo, nel senso che stilisticamente è molto diversa dalle altre opere presenti nel territorio. Altresì per posa viene chiamata "orante", qualcuno suggerisce accostamenti assai più remoti, inoltre, per la posizione dei piedi sporgenti e fuori baricentro e per il visibile rigonfiamento del ventre può essere interpretata come un simbolo paganeggiante della fecondità. Legame non nuovo nella scultura popolare. Sul capo era posto una particolare corona dalle forme misteriose. In quest'opera si nota la semplicità ancestrale delle forme primitive, dove con pochi passaggi di scalpello si è ottenuta la voluta rappresentazione plastica. La si fa risalire al XVI Sec. Nel 1960 è stata esposta alla Mostra di Vicenza. TU (Condizione giuridica e vincoli): ACQ (Acquisizione): ACQT (Tipo di acquisizione): deposito CDG (Condizione giuridica): CDGG (Indicazione generica): proprietà Ente locale CDGS (Indicazione specifica): Museo Etnografico CDGI (Indirizzo): Museo di Etnografico, piazza Municipio 7, 36070 Crespadoro -VI- DO (Fonti e documenti di riferimento): FTA (Fotografie): FTAX (Genere): fotografie allegate FTAP (Tipo): fotografia colore FTAN (Negativo): S73CD1_02_1 FTAT (Note): veduta d'insieme BIB (Bibliografia): BIBX (Genere): bibliografia specifica BIBA (Autore): Mecenero R. BIBD (Data): 1987 BIBN (Volume, pagine): pp. 86 BIBH (Sigla per citazione): 00000811/S73 BIB (Bibliografia): BIBX (Genere): bibliografia di confronto BIBA (Autore): Franzoni L. BIBD (Data): 1980 BIBH (Sigla per citazione): 00000812/S73 BIB (Bibliografia): BIBX (Genere): bibliografia di confronto BIBA (Autore): Franzoni L. BIBD (Data): 1958 BIBH (Sigla per citazione): 00000813/S73 CM (Compilazione): CMP (Compilazione): CMPD (Data): 2006 CMPN (Nome compilatore): Sparacino G.