Sul versante degli studi rinascimentali legati alla Commedia all’improvviso si intende intraprendere una ricerca nei Paesi Bassi dal titolo: Vincenzo Gonzaga e comici dell’arte nelle Fiandre. Questa ricerca, che ha ricevuto un finanziamento da parte dell’Ateneo nell’ambito del Bando CooperInt – 2009, prosegue uno studio iniziato alcuni anni orsono per conto del progetto Herla della Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo. Gli artisti (tra cui buffoni, comici dell’arte, saltimbanchi, musicisti), che per motivi diversi viaggiano attraverso gli stati europei da soli o al seguito dei propri mecenati, si sono spesso rivelati straordinari veicoli di trasmissione e contaminazione dei più diversi generi spettacolari. Tristano Martinelli, l’attore mantovano che nella stagione teatrale 1584-1585, nei teatri a pagamento di Parigi, recita per la prima volta la parte di Arlecchino, nel 1576, ancora diciannovenne, si avventura con la compagnia del fratello Drusiano nelle Fiandre, devastate dalle guerre di religione, per esibirsi ad Anversa. Nelle Fiandre si reca per ben due volte anche il più importante protettore di Arlecchino, il duca Vincenzo Gonzaga. Il suo primo viaggio (1599) è scandito da un’interessante corrispondenza con la corte mantovana che segnala una serie di celebrazioni pubbliche e occasioni festive private, che lo coinvolgono in prima persona. Ben poco si conosce, invece, del suo secondo e ultimo viaggio nelle Fiandre, in cui il duca di Mantova per un breve periodo si avventura ancora più a Nord, nella Repubblica delle Province Unite. Il lavoro di ricerca si propone in primo luogo di seguire il tragitto compiuto dal duca Vincenzo Gonzaga nel suo secondo viaggio verso le Fiandre (1608) e di descrivere gli eventi spettacolari organizzati dai reggenti delle Province Unite per rendere omaggio alla sua venuta; in secondo luogo, di verificare la presenza nelle Fiandre e nei Paesi Bassi di compagnie di comici dell’arte tra Cinque e Seicento a partire dagli studi condotti da Willem Shrickx e Alan Howe, studiando le possibili interazioni delle rappresentazioni delle “camere di retorica” (rederijkerskamers) con il sistema spettacolare dell’improvvisa. Accanto allo studio di una cospicua bibliografia secondaria neerlandese sinora poco indagata in Italia, la ricerca che si intende svolgere si concentrerà sull’analisi di fonti documentali conservate presso biblioteche e archivi del Belgio e dei Paesi Bassi. Si esamineranno diverse tipologie di documenti, in gran parte corrispondenza, da cui si pensa di poter ricavare preziose notizie per la storia dello spettacolo.