Attraverso la lettura dell’opera di Baudelaire così come è stata interpretata soprattutto da Walter Benjamin il corso intende sviluppare una riflessione d’insieme sul rapporto arte-modernità. In particolare si tratterà di comprendere come il contesto della civiltà metropolitana, dominata dai fenomeni della fantasmagoria e del feticismo delle merci, abbia profondamente modificato lo statuto dell’opera d’arte e l’idea di bellezza che essa manifesta.
Contenuto del corso: Parigi, la “capitale del XIX secolo”.
I passages e le “architetture di sogno” della modernità.
Le esposizioni universali e il “mondo incantato” della merce.
Fantasmagorie.
L’intérieur.
Le strade: il flâneur e l’esperienza della folla.
Lo choc.
La moda e il sex-appeal dell’inorganico.
Caducità e bellezza.
Lo spettacolo del nuovo e il deserto del sempre-uguale.
L’allegoria e lo spleen.
“La vita non risiede più nel tutto”: la costruzione dell’opera e il frammento.
Testi di riferimento:
Ch. Baudelaire, Il pittore della vita moderna, in Opere, a cura di G. Raboni e G. Montesano, Mondadori, Milano 1996. (Di Baudelaire lo studente dovrà inoltre leggere, a sua scelta, alcune poesie da I fiori del male e alcuni poemetti in prosa da Lo spleen di Parigi).
W. Benjamin, Baudelaire e Parigi, in Angelus Novus, Einaudi, Torino, 1962.
G. Agamben, Stanze, Einaudi, Torino 1977 (parte seconda).
Appunti dalle lezioni.
Metodi didattici: lezioni frontali con discussione relativa agli argomenti trattati. E’ vivamente consigliata la frequenza alle lezioni. Gli studenti che non possono frequentare devono concordare il programma con il docente.
l’esame consiste in un colloquio orale.
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