Nel 2002, durante la campagna di scavo per la costruzione del tracciato ferroviario della linea ad alta velocità Milano-Napoli, venne scoperta una vasta necropoli romana situata lungo la Via Collatina, una delle vie più trafficate dell’età imperiale. Tra i resti umani esaminati dai paleopatologi, lo scheletro di una donna di circa cinquanta anni presentava numerose ferite di origine traumatica inclusa la cosiddetta ‘parry fracture’, una frattura ossea causata dall’atto di difendersi alzando l’avambraccio, nel tentativo di ripararsi da un colpo sferrato da un aggressore. Gli studiosi che si occuparono di analizzare questo scheletro conclusero che la donna era stata vittima di ripetuti attacchi di violenza, forse subiti in un contesto domestico. (Minozzi et al. 2012)
Attraverso i secoli e i differenti contesti storici e sociali, la violenza ha indubitabilmente giocato un ruolo fondamentale nel controllare soggetti subordinati e mantenere equilibri di potere all’interno e all’esterno delle dinamiche familiari. La violenza e le lotte politiche della Roma antica sono state oggetto di importanti lavori, a cominciare dal pioneristico Violence in Republican Rome di Andrew Lintott, pubblicato nel 1968. (Lintott 1968) Più recentemente, un rinnovato interesse nella ‘topografia’ della violenza, ovvero nei luoghi in cui la violenza prendeva atto in ogni sua forma nel mondo greco e romano, ha spinto numerosi studiosi ad investigare tale fenomeno in svariati contesti geografici, spaziali, sociali ma anche attraverso una prospettiva economica (Riess - Fagan 2016, Gilhaus -Stracke -Weigel 2017).
La violenza di genere è stata considerata nel contesto domestico da Serena Witzke, la quale affronta il tema della violenza contro le donne a Roma nella letteratura imperiale e da Patricia Clark, che esamina il crudele trattamento subito dalla madre di S. Agostino ad opera del suo irascibile padre (Witzke 2016; Clark 1998) ed è ora oggetto di studio di un importante progetto PRIN #etiamego https://etiamego.unito.it/contenuti/progetto/ (consultato il 10/9/2024). Studi incentrati su un particolare ambito geografico hanno esaminato esempi di violenza subita ed esercitata dalle donne nel ricco corpus delle petizioni provenienti dall’Egitto greco-romano. (Parca 2002) Bambini e schiavi picchiati in un contesto domestico hanno ricevuto un’attenta trattazione nei lavori di Christian Laes e Keith Bradley. (Laes 2005; Bradley 1994) Inoltre, il materiale contenuto in queste fonti ha spinto studiose, come Fiona McHardy e Susan Deacy, a chiedersi per la prima volta come si dovrebbero approcciare tematiche così delicate nell’insegnamento delle materie classiche. (McHardy-Deacy 2016)
In una famiglia strutturalmente gerarchica come quella romana, la violenza domestica era spesso minacciata o usata per legittimare i ruoli all’interno di essa ed è testimoniata dai racconti mitici legati alla nascita della Repubblica sino ai Padri della Chiesa. Questo incontro si propone di considerare ogni forma di abuso fisico, mentale, verbale avvenuto in un contesto domestico e rivolge l’attenzione a tutti i membri della tradizionale familia romana: donne, uomini, bambini, parenti ma anche schiavi che vivevano e lavoravano all’interno della casa. Tale approccio ambisce ad individuare patterns di violenza relativi al genere, all’età, al livello sociale e ai ruoli assunti in famiglia attraverso una prospettiva interdisciplinare. Le difficoltà metodologiche che si incontrano nell’affrontare questo tema sono numerose: le fonti letterarie a noi pervenute, scritte da un punto di vista maschile e il fatto che la violenza domestica fosse di rado perseguita pubblicamente offrono una visione parziale dell’oggetto di ricerca. La mancanza di un capillare sistema di giustizia in antichità implica che la maggior parte delle faccende domestiche venisse regolata prevalentemente all’interno della casa da vendette private e punizioni. Ciò non sorprende dato che in Italia il delitto d’onore, che legittimava l’omicidio per difendere la reputazione della famiglia, venne abrogato dal codice penale solamente nel 1981. (Legge n. 442, Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale n. 218 del 10/08/1981; Cantarella 1991)
Intraprendere un riesame di quella che sfortunatamente è una tematica ancora attuale si rivela necessario per comprendere più a fondo la società romana e il contesto storico e culturale delle civiltà mediterranee, nella quale essa si trovava inserita. Che ruolo ebbe la violenza nelle relazioni domestiche della società romana? È possibile ideare nuove prospettive di ricerca su questa tematica attraverso lo studio di materiale comparativo? E più in generale, come può uno studio sulla violenza nel contesto domestico migliorare le nostre conoscenze delle mutevoli realtà sociali e culturali della Roma repubblicana e imperiale? Attraverso questo progetto sulla violenza domestica nel mondo romano, spero di poter avviare un dialogo fruttuoso tra diverse discipline su un tema tanto pervasivo quanto sfuggente all’analisi storica.
Research areas involved in the project | |
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Storia e civiltà del mondo antico
Ancient history |
Sections | |
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Scienze dell'antichità |
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