Medicina e inquisizione nella Repubblica di Venezia (secoli XVI-XVII)

Starting date
March 1, 2008
Duration (months)
18
Departments
Cultures and Civilizations
Managers or local contacts
Barbierato Federico
Keyword
inquisizione, medicina, magia

Lo scopo principale del progetto è di studiare in profondità la relazione fra il sapere medico e le pratiche giudiziarie messe in atto dal Sant’Uffizio, particolarmente nei casi riguardanti la possessione e il reato di maleficio, in un arco cronologico compreso fra la metà del XVI secolo ed il primo trentennio del secolo successivo.
Le forme e le caratteristiche dei rapporti fra medicina e istituzioni giudiziarie sono state negli ultimi anni al centro di un rinnovato interesse. Da un lato lo studio della collaborazione fra periti medici e tribunali ha consentito di portare alla luce il crescente ruolo della medicina come fonte di prova fino all’attuale statuto della medicina legale, dall’altro si sono potute verificare le principali linee di evoluzione del sapere medico in un sapere moderno e organicamente integrato nelle strutture politico-sociali.
L’avvicinarsi alla medicina legale ha, in altre parole, messo in evidenza un complesso e spesso contraddittorio sistema di rapporti fra istituzioni e saperi che almeno a partire dal XVI secolo hanno visto progressivamente cambiare la figura del medico e lo statuto scientifico della disciplina medica.
Come altre magistrature, anche l’Inquisizione romana ebbe con la medicina rapporti che variarono dalla condanna all’utilizzo delle peculiari competenze ai fini dell’accertamento probatorio. Ciononostante a lungo le procedure rimasero non standardizzate e la cooperazione fra inquisitori e medici rimase in sospeso fra la diffidenza e l’integrazione delle competenze.

Ed è proprio sul terreno dello scontro – e dell’incontro – fra medicina ufficiale e mondo sovrannaturale (quindi il complesso sistema della guarigione magica, della possessione, del maleficio e della stregoneria) che intendo lavorare. Il tribunale inquisitoriale costituì infatti a partire dagli anni ottanta e novanta del ‘500 e fino a buona parte del ‘700 uno dei principali terreni di scontro fra saperi diversi che si confrontarono nelle aule dei vari tribunali del Sant’Uffizio presenti nella penisola italiana. La medicina galenica che si era sposata con l’aristotelismo ortodosso e che costituiva la dottrina medica considerata ufficiale dalla chiesa fu spesso chiamata a giudicare tutto quel corpus di pratiche – tanto di derivazione schiettamente magica o negromantica quanto di tradizione che potremmo definire paracelsiana – ritenuto oramai un pericolo. Credo si possa verificare come il Sant’Uffizio in altre parole espliciti con notevole plasticità i raccordi fra ortodossia medica ed ortodossia religiosa, raccordi che erano peraltro evidenti in molteplici campi: basti pensare al processo di “medicalizzazione” del tarantismo pugliese, in pieno svolgimento nel corso del ‘600. Basti pensare, inoltre, al problema secolare del maleficio, spesso identificato come tale dagli stessi medici le cui tecniche terapeutiche erano andate incontro ad un fallimento. A questo proposito di recente Vincenzo Lavenia ha scritto che «gli archivi dell’Inquisizione sono pieni di consulti … di medici convinti che il fallimento delle cure equivalga a maleficio». Il reato di maleficio costituisce in questo senso il punto centrale del progetto che propongo: la credenza che esistessero persone e tecniche che attraverso il ricorso al sovrannaturale potessero colpire altri individui o animali facendoli ammalare, morire, o compromettendone comunque l’ordine fisico e mentale era estremamente diffusa a tutti i livelli sociali, sia in ambito urbano che rurale.
Sarebbe quindi utile approfondire il ruolo del ricorso alla perizia medica in un contesto urbano e dalle particolari tradizioni come Venezia, per metterlo a confronto coi dati emergenti da contesti rurali sia all’interno dello stesso stato veneto – utilizzando la documentazione del Sant’Uffizio di Udine e Rovigo – e comparare i risultati dell’analisi con la documentazione prodotta dal Sant’Uffizio di Siena, competente dal punto di vista territoriale su città e campagna.

Project participants

Federico Barbierato
Associate Professor
Publications
Title Authors Year
Dissensi espliciti e dissimulazioni mancate. Miscredenza e forme del discorso eterodosso in età moderna Barbierato, Federico 2009
Il medico e l'inquisitore. Note su medici e perizie mediche nel tribunale del Sant'Uffizio veneziano fra Sei e Settecento Barbierato, Federico 2008
La rovina di Venetia in materia de'libri prohibiti". Il libraio Salvatore de' Negri e l'Inquisizione veneziana (1628-1661) Barbierato, Federico 2008

Activities

Research facilities

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