Culture e civiltà è uno dei tre dipartimenti dell’università di Verona ad aver ricevuto una borsa Marie Curie nel 2017.
La Commissione Europea finanzierà il
progetto di ricerca Netdis che sarà svolto da
Alessandra Celati con la supervisione scientifica di
Federico Barbierato, associato di Storia moderna del dipartimento Culture e Civiltà. Grazie alla borsa “global” Celati trascorrerà anche un periodo di 12 mesi negli Stati Uniti.
Alessandra Celati è esperta di storia religiosa del Cinquecento italiano. Ha conseguito il dottorato in Storia all'università di Pisa con una tesi dal titolo "Medici ed eresie nel Cinquecento italiano". Nell'ambito della fellowship Marie Curie global, indaga e ricostruisce, tramite strumenti di digital humanities e ricerca d'archivio, i network di relazioni -- religiosi e scientifici -- esistenti tra i medici eterodossi italiani.
“Credo che uno dei principali meriti del progetto di Alessandra Celati stia nella sua modularità – spiega
Barbierato - Darà la possibilità di creare una base dati quantitativamente rilevante e incrementabile, consentendo al tempo stesso uno studio qualitativo. Il fatto di poter sviluppare presso l’Università di Stanford le metodologie di trattamento dei dati costituisce poi un elemento determinante. Da anni Stanford costituisce un punto di riferimento nel campo delle Digital humanities e la professoressa Paula Findlen, nostra partner, è una delle maggiori esperte a livello mondiale di storia della scienza e della medicina, oltre che essere una delle anime del progetto
Mapping the Republic of Letters, all’interno del quale il lavoro di Alessandra Celati potrà trovare ampio spazio”.
“Alessandra Celati, che siamo orgogliosi di accogliere per il prossimo biennio, è la seconda borsista Marie Curie, nel giro di pochi anni, che si aggrega al nostro dipartimento – commenta
Romagnani - Segno evidente che il dipartimento di Culture e Civiltà sta diventando, all’interno dell’ateneo, un sicuro punto di riferimento per le ricerche umanistiche. Dopo l’assegno Marie Curie di linguistica, questo di storia moderna ci consente di rafforzare la nostra rete di relazioni internazionali siglando un agreement con l’università di Stanford che rappresenta una punta di eccellenza a livello mondiale. Il fatto poi che il supervisore scientifico sia un docente giovane come Federico Barbierato: uno dei migliori studiosi italiani di storia della cultura e di storia del dissenso religioso, ci rafforza nella convinzione che dal ricambio generazionale in atto la storiografia italiana potrà che uscirne rigenerata”.