L’insegnamento di Storia dell’Architettura si propone di indagare la formazione del patrimonio architettonico nella sua relazione con il contesto urbanistico e storico. In tale ottica, il corso intende approfondire le motivazioni economiche e culturali, nonché le relazioni con la committenza grazie alle quali è possibile configurare una visione organica dell’evoluzione delle forme e delle tipologie architettoniche; intende altresì fornire indicazioni metodologiche utili a formare una capacità critica per la lettura degli "oggetti" architettonici.
per ragioni strettamente tecniche (brevità del corso) non sarà possibile trattare il tema nella sua estensione cronologia completa; pertanto, le lezioni si concentreranno sul periodo compreso tra il XV e il XVI secolo e saranno dedicate ai principali episodi del periodo in oggetto limitatamente al territorio veneto; soffermandosi, di conseguenza, su alcuni dei più noti e rappresentativi architetti dell’epoca, da Mauro Codussi, a Jacopo Sansovino, ad Andrea Palladio, a Vincenzo Scamozzi.
Testi di riferimento: appunti delle lezioni.
Ad integrazione, sono indicati i seguenti testi:
M. Tafuri, L’architettura dell’Umanesimo, Bari, Laterza, 1969 (pp. 15-36; 52-62; 81-89, 177-194);
D. Battilotti, Le ville di Andrea Palladio, Milano, Electa, 1990 (pagine da definire);
L. Olivato, L’architettura civile privata. Palazzi e fondachi, in Viaggio nelle Venezie, a cura di G. Barbieri, Cittadella, 1999, pp. 310-314;
E. Concina, Storia dell’architettura di Venezia (dal VII al XX secolo), Milano, 2003, pp. 120-178; 179-242.
L'esame consiste in una prova scritta, della durata di un'ora, vertente su un argomento tra quelli previsti nel programma.
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