Per una storia della famiglia cristiana in Occidente. Pratiche dell’adozione e dell’affidamento nel medioevo

Data inizio
1 ottobre 2012
Durata (mesi) 
24
Responsabili (o referenti locali)
Rossi Mariaclara

In un contesto che negli ultimi anni ha visto moltiplicarsi le indagini sulla famiglia e sulla sua evoluzione (storia del matrimonio, storia dell’infanzia etc.), sono rimasti sullo sfondo – talora quasi ignorati dalla storiografia italiana – fenomeni quali l’adozione e l’affidamento (che invece hanno conosciuto significativi approfondimenti nella storiografia francese, sulla scia delle suggestioni provenienti soprattutto dall’antropologia). Il progetto si propone pertanto di analizzare la diffusione di tali pratiche in età medievale, individuandone lo svipuppo e i mutamenti. Mentre infatti nell’antichità l’adozione era soprattutto un mezzo con cui un uomo imponeva la patria potestas su un individuo, successivamente e gradualmente essa divenne una pratica riservata agli uomini e alle donne che non avevano discendenti e quindi un mezzo per diventare padri e madri di un figlio legittimo. Le fonti utilizzate saranno prevalentemente di carattere notarile: in particolare si prenderanno in considerazione i testamenti, le fonti anagrafiche e i contratti di adozione reperibili soprattutto negli archivi ospedalieri.
















 Descrizione degli obiettivi del progetto di ricerca che si propone:

Obiettivi della ricerca:
- evidenziare il ruolo delle pratiche adottive e dell’affidamento nell’evoluzione della famiglia cristiana fra trasformazioni e continuità;
- far emergere un ‘lessico’ dell’adozione e i suoi mutamenti fra antichità e medioevo
- contribuire alla revisione di alcuni ‘luoghi comuni’ sull’atteggiamento della Chiesa nei confronti delle pratiche adottive



Partecipanti al progetto

Marina Garbellotti
Professore associato
Mariaclara Rossi
Professore associato

Attività

Strutture

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