Storia della Resistenza veronese

Data inizio
1 ottobre 2004
Durata (mesi) 
12
Dipartimenti
Culture e Civiltà
Responsabili (o referenti locali)
Zangarini Maurizio

Il lavoro si propone di offrire una lettura a tutto tondo degli avvenimenti che coinvolsero il Veronese negli anni 1943-45, tanto dal punto di vista sociale quanto da quello economico, tanto sotto l’aspetto dei combattimenti quanto, e più, sotto quello della lotta politica.
Nella bibliografia veronese è assente una storia complessiva del periodo: vi sono opere che riguardano singoli avvenimenti o singole formazioni partigiane, singoli protagonisti o singoli paesi, ma il livello di interpretazione storiografica è spesso insufficiente, scadendo non raramente nell’apologetico e nell’agiografico.
Il lavoro che qui si propone avrà il compito di analizzare il periodo della Resistenza veronese in tutti quei suoi aspetti sino a questo momento volutamente trascurati. I tre Cln di Verona con i documenti circa gli arresti del primo e del secondo; la questione della brigata autonoma “Pasubio” comandata da un personaggio, Giuseppe Marozin, condannato a morte dal Cln regionale veneto; la presenza della Missione militare Rye e la sua contrapposizione al Cln in una visione “attendista” di stampo cattolico integralista del movimento di liberazione; gli accordi e le forze in campo per la liberazione del sindacalista comunista Giovanni Roveda dal carcere veronese “degli Scalzi”; la questione dei ponti di Verona, fatti saltare dai tedeschi, e le “colpe” di un simile avvenimento tanto della Curia vescovile locale quanto del Cln regionale veneto.
Si cercherà anche di ricostruire la dislocazione e la forza delle singole bande partigiane nella provincia, la loro adesione ideologica a qualcuna delle forze antifasciste in campo, le loro azioni, almeno le più eclatanti.
Il tutto inserito in un’analisi della realtà politico sociale di Verona, di una città che fu l’orgogliosa sede del Fascio Terzogenito, che non si impegnò negli scioperi del marzo ’43, che accolse con tranquillo piacere la caduta di Mussolini il 25 luglio e che, dopo l’8 settembre, divenne la città più nazistizzata d’Italia e sede del “processo di Verona”. La stessa città, però, che diede vita, appunto, a ben tre Cln e che fu sede di alcune delle più famose azioni di resistenza d’Italia. E che in età prefascista era stata l’unica città ad amministrazione socialista a mantenere una simile guida per tutto il corso della Prima guerra mondiale e che aveva dato vita ad un movimento operaio e socialista fra i più agguerriti del Primo Novecento italiano.
Si tratta, in conclusione, di una lavoro che si propone di riportare l’analisi storica in un territorio che, sino a questo momento, è stato molto più oggetto di dispute politiche, di incensamenti di maniera e di esaltazioni non sempre motivate o di silenzi non più sopportabili

Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

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