Il contributo analizza l’incidenza della forma ricetta nella morfologia della poesia burchiellesca e in altri contesti del nostro Rinascimento: l’utilizzo di un linguaggio formulare e una sintassi prevalentemente ripetitiva producono in questi versi un effetto di nonsense, spesso associato a particolari figure retoriche quali l’ossimoro o l’adynaton. Il quadro è completato da alcuni esempi, editi e inediti, tratti da ricettari coevi, ove appare con chiarezza l’amplissimo orizzonte tematico e di applicazione dei testi farmacopeici, spesso a sua volta latore di un effetto di nonsense apparente.
Note:
G. Antonelli, M. Zaccarello e alcuni relatori hanno collaborato con un'analoga iniziativa dell'Università di Warwick (UK): gli atti del convegno ivi svolto nel 2006 sono usciti nel 2009 presso Cambridge Scholars Press con una prefazione dello stesso Antonelli.
Id prodotto:
128232
Handle IRIS:
11562/342234
depositato il:
8 luglio 2012
ultima modifica:
14 novembre 2022
Citazione bibliografica:
Zaccarello, Michelangelo,
Una forma istituzionale della poesia burchiellesca: la ricetta medica, cosmetica, culinaria tra parodia e nonsense“Nominativi fritti e mappamondi”. Il nonsense nella letteratura italiana
, 2009
, Salerno Ed.
, 2009
, pp. 47-64