CD (Codici): TSK (Tipo di scheda): A LIR (Livello di ricerca): P NCT (Codice univoco): NCTR (Codice regione): 05 NCTN (Numero catalogo generale): 00297581 ESC (Ente schedatore): S73 ECP (Ente competente): S73 LC (Localizzazione): PVC (Localizzazione geografico-amministrativa): PVCP (Provincia): VR PVCC (Comune): LAZISE CST (Centro storico): CSTN (Numero d’ordine): 01 CSTD (Denominazione): LAZISE CSTA (Carattere amministrativo centro storico): capoluogo municipale OG (Oggetto): OGT (Oggetto): OGTT (Tipo): cinta muraria OGTD (Denominazione): Cinta Muraria di Lazise RV (Gerarchia): RVE (Riferimento verticale): RVEL (Livello): bene complesso UB (Ubicazione): CTS (Catasto): CTSF (Foglio): 1 all. A CTSP (Particelle): vedi elenco mappali UBV (Ubicazione): UBVA (Genere dell’affaccio): principale UBVD (Denominazione spazio viabilistico): Strada Gardesana Orientale AU (Definizione culturale): AUT (Autore): AUTR (Riferimento all’intervento): costruzione AUTN (Nome): Mastino II e Antonio della Scala AUTM (Fonte dell’attribuzione): B 99 RE (Notizie storiche): REN (Notizia): L'edificazione fu cominciata da Mastino II nella prima metà del sec.XIV, e completata da Bartolomeo e Antonio della Scala come risulta sugli stemmi e sui piombatoi. RENR (Riferimento): intero bene RENF (Fonte): B 99 (pp. 35-38); B39 (p. 98) REL (Cronologia estremo remoto): RELS (Secolo): XIV RELF (Frazione di secolo): prima metà REV (Cronologia estremo recente): REVI (Data): 1376 PN (Pianta): PNR (Riferimento alla parte): intero bene PNT (pianta): PNTQ (Riferimento al piano): p. t. PNTF (Forma): a C SV (Strutture verticali): SVCU (Ubicazione): intero bene SVCT (Tipo di struttura): parete SVCC (Genere): in muratura SVCQ (Qualificazione del genere): a corsi regolari SVCM (Materiali): laterizio SVCM (Materiali): pietra SVCM (Materiali: ciottoli DE (Elementi decorativi): DECU (Ubicazione): porta San Zeno DECL (Collocazione): interna DECT (Tipo): edicola sacra DECQ (Qualificazione del tipo): statua di Madonna con bambino (sec. XV) LS (Iscrizioni, lapidi, stemmi): LSIU (Ubicazione): porta Cansignorio LSIG (Genere): stemma LSIT (Tipo): scaligero LSIC (Tecnica): scolpito LSIM (Materiali): marmo CO (Conservazione): STCR (Riferimento alla parte): intero bene STCC Stato di conservazione): cattivo STCO (Indicazioni specifiche): erbacce e rampicanti crescono sulle mura; nel tratto meridionale la merlatura è quasi del tutto scomparsa. US (Utilizzazioni): USA (Uso attuale): USAR (Riferimento alla parte): intero bene USAD (Uso): muro perimetrale di abitazioni addossate USO (Uso storico): USOR (Riferimento alla parte): intero bene USOC (Riferimento cronologico): XIV-XVI USOD (Uso): mura difensive TU (Condizione giuridica e vincoli): CDG (Condizione giuridica): CDGG (Indicazione generica): proprietà mista di Ente e privato VIN (Vincoli Ministero BCA): VINL (Legge): L. 1089/1939 VINA (Articolo): art. 1 VIND (Data decreto): 1970/10/07 VINE (Estensione): intero bene AL (Allegati): SFC (Stralcio di foglio catastale): 1 FTA (Fotografie): FTAN(Negativo): 1 (SBAA VR 7501) FTAP (Tipo): fotografia colore FTAT (Note): fronte meridionale (1997) BIB (Bibliografia): BIBH (Sigla per citazione): 99 BIBA (Autore): Franzosi M. BIBD (Anno di edizione): 1974 CMP (Compilazione): CMPR (Ruolo del compilatore): compilazione della scheda CMPN (Nome del compilatore): Selle K. CMPD (Data): 1997 FUR (Funzionario responsabile): Vecchiato M. OSS (Osservazioni): La cinta muraria è per Lazise un qualificante elemento urbanistico che abbraccia l'agglomerato urbano di più antica origine storica. Essa si trova fra le sponde del lago e la trafficata Strada Gardesana Orientale. Le sue origini risalgono ad un "castrum", nominato in un documento dell'anno 983, ma fu per opera degli Scaligeri che ci pervenne l'attuale cortina muraria con il castello e il mastio. L'edificazione fu cominciata da Mastino II nella prima metà del sec.XIV, e completata da Bartolomeo e Antonio della Scala come risulta sugli stemmi e sui piombatoi. Le mura, turrite e merlate, erano protette esternamente da un profondo fossato, ora del tutto scomparso; all'interno, un po' sotto i merli corrispondente alle porticine d'uscita delle torri, correva lungo il perimetro il camminamento per i soldati. Sul lato del lago la fronte merlata della darsena era unita a un tratto di mura che terminava in una torre detta "del cadenon"; questa torre, tramite una grossa catena, sbarrava l'ingresso del porto per la sua difesa. Sia il tratto di mura sul porto che la torre furone demolite il 31 marzo 1924 per liberare la piazzetta ed erigere il monumento ai Caduti. Nel 1929 si aprì la grande breccia per costruire il Corso Cangrande (ora via XXVIII Ottobre) e si interrò un buon tratto del fossato. Invece il tratto di mura dietro la chiesa, fu schiantata da un furioso temporale il 7 agosto 1635, come dicono le cronache dell'epoca. Fin dal tempo degli Scaligeri il borgo fortificato aveva tre porte: a est la Porta Superiore o Porta S.Zeno, a nord la Porta Nuova o Porta Cansignorio, a sud la Porta del Leone di S. Marco o Porta Lion. La prima era destinata alla popolazione e ai transiti; le altre due avevano carattere militare ma erano tutte munite, in origine, di saracinesche e ponti levatoi. La porta S.Zeno stava alla base di una torre abbattuta nel 1439; nella sua nicchia esterna, durante il dominio imperiale (1509-1517) fu dipinto lo stemma con l'aquila e successivamente (1701-17-05) l'immagine di S. Marco, protettore della Repubblica di Venezia; dall'11 maggio 1955 vi è il mosaico del santo Vescovo patrono del paese. All'interno della porta vi era dipinta una Madonna, che andò distrutta nella seconda metà del secolo scorso e sostituita con l'attuale statua del sec.XV. La Porta Cansignorio, come si rileva dalle date scolpite su uno degli stipiti, fu costruita con l'ultimo tratto della cinta muraria fra il 1375 e il 1376. Aveva scopo militare dovendo servire per lo sfollamento in caso di necessità. Venne chiusa con un muro nel 1701 per proteggere gli abitanti dalla rapacità dei soldati di passaggio e riaperta solamente il 19 gennaio 1955. All'interno della porta vi è un mosaico, di recente fattura, rappresentante S.Martino di Tours. La Porta Lion acquistò tale nome, probabilmente perché serviva le milizie venete durante la dominazione di Venezia (1405-1797) o perché ornata con lo stemma della Serenissima. Nel secolo XVI, per i nuovi mezzi di guerra e per il nuovo indirizzo politico e militare, il sistema fortificato perdette di importanza e la comunità di Lazise decise di acquistarlo, per cederlo più tardi a famiglie private frazionandolo in più proprietà. La perdita dell'originaria funzione difensiva e il suo abbandono determinarono il lento e graduale deterioramento che si protrae ancor oggi.