Nel 2018 l’Università di Verona su concessione ministeriale e con il sostegno economico della Fondazione Aquileia, ha avviato un progetto di ricerca nell’area degli ex Fondi Pasqualis (angolo sud-orientale della città romana), dove le indagini condotte nel 1953-54 da Giovanni Brusin avevano individuato tre aree pavimentate in lastre lapidee, interpretate come piazze per la vendita di merci, e due cinte murarie parallele fra loro e al fiume Natissa. Le ricognizioni geosifiche e i tre saggi aperti nel 2018-2019 hanno attestato varie fasi di frequentazione dell’area e una stretta connessione fra il fiume, le mura e le piazze, rivelando come il settore urbano, posto immediatamente a sud della basilica, giocò un ruolo cruciale nell’urbanistica e nella vita economica e sociale di una fase di grande vitalità di Aquileia quale fu il tardoantico. Gran parte di queste strutture ancor oggi visibili sono aperte al pubblico e continueranno ad esserlo anche durante le indagini di scavo, in un progetto di public archaeology che mira a coinvolgere la cittadinanza e i numerosi turisti estivi.
Nella campagna 2020 si prevede di completare lo scavo di una nuova piazza che ha cominciato a venire alla luce durante lo scavo 2019 e di continuare le ricerche nell’area delle mura, per meglio definirne la datazione e il rapporto con il fiume Natissa. Per approfondire la comprensione delle strutture del mercato è anche in previsione l’apertura di un terzo saggio da collocarsi nell’area orientale del terreno, dove gli scavi degli anni ‘50 avevano portato alla luce un ulteriore lastricato e dove le indagini condotte con il georadar nel 2018 hanno rivelato anomalie di particolare interesse. Nel corso dello scavo si apprenderanno la metodologia di scavo e le tecniche della documentazione, da quella grafica (rilievi, fotopiani, matrix) e fotografica a quella scritta (schede US); inoltre si lavorerà alla catalogazione e allo studio dei reperti.
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