Sabato 12 dicembre è mancato il Prof. Ezio Buchi.

Sabato 12 dicembre è mancato il Prof. Ezio Buchi. 

Laureatosi presso l'Università degli Studi di Padova coi proff. Franco Sartori e Bruna Forlati Tamaro, discutendo una tesi sulle tegole e le anfore con bolli di Verona e del suo agro, che fu subito pubblicata, fin dall’inizio della sua carriera di studioso di storia ed epigrafia romane, Buchi ha dimostrato di voler scrivere la storia certamente attraverso la lettura critica e attenta degli autori antichi ma anche attraverso le cose, secondo l’innovativo approccio dell’École des Annales e in particolare di Lucien Febvre. 

Già contrattista all’Università di Padova dal 1972, in breve tempo ha percorso le tappe del cursus honorumaccademico, divenendo Associato nell’82 sempre a Padova e nel 1994 Ordinario. Nel frattempo, nel 1988 era arrivato all’Università di Verona, dove fu uno dei testimoni e dei fautori della trasformazione della Facoltà di Magistero in Facoltà di Lettere. A parte un periodo di tre anni passato all’Università di Trento (1994-97), nella sua amata Verona ha insegnato fino al momento del pensionamento nel 2006, lasciando una scuola di allievi ancora ampiamente attivi nell’Ateneo.

I suoi studi sono stati dedicati, con approcci innovativi, all'economia del mondo romano, alla storia costituzionale delle città dell'Italia settentrionale e all'instrumentum inscriptum. Fondamentali rimangono le sue ricerche sulle lucerne - a lui si deve il volume dedicato alle lucerne con marchio di fabbrica (Firmalampen) del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, ancora oggi abituale strumento di consultazione - e sulle anfore, su cui, in particolare, ha proposto una suddivisione tuttora utilizzata dagli studi sul tema.

La straordinaria competenza scientifica, unita a rigore metodologico e a curiosità negli approcci, si univa a un’innata simpatia umana e a un’esemplare rettitudine morale, che mancheranno a tutti molto, ma saranno anche la sua imperitura eredità.

Requiescat in pace.