Soggetto e predicato dall'antichità classica a Port-Royal

Data inizio
1 ottobre 2004
Durata (mesi) 
24
Responsabili (o referenti locali)
Graffi Giorgio

Le nozioni di `soggetto e `predicato’ hanno una storia assai tormentata, in quanto: 1) i termini che le indicano avevano originariamente in Aristotele un significato diverso da quello odierno, ossia un valore non grammaticale, ma ontologico; 2) compaiono, come si è detto, in Aristotele, ma la loro occorrenza è molto sporadica nei testi dei grammatici classici (es., Apollonio Discolo); 3) vengono affiancate, a partire dal XII sec., da un’altra coppia di concetti, rispettivamente `suppositum’ e `appositum’. Quest’ultima coppia di concetti viene solitamente definita, in epoca medievale, quella pertinente alla grammatica, mentre la coppia `subiectum’/’praedicatum’ è considerata propria della logica: di fatto, un esame dei testi mostra che la situazione è più ingarbugliata. La coppia soggetto/predicato torna ad imporsi con l’Età Moderna: nella grammatica di Port-Royal essa è l’unica a ricorrere, sostanzialmente con il valore conservato fino ad oggi.
Gli scopi della presente ricerca sono i seguenti: 1) mostrare come la coppia terminologica in questione, dall’originario valore ontologico, abbia gradualmente sviluppato un valore grammaticale, a partire dal Medioevo; 2) verificare il rapporto tra di essa e l’altra coppia terminologica `suppositum’/’appositum’, determinando i loro effettivi contesti d’uso; 3) indagare l’origine della seconda coppia di termini, e i motivi per cui si è aggiunta alla prima; 4) individuare i motivi per cui la coppia `suppositum’/’appositum’ è stata poi definitivamente sostituita da quella soggetto/predicato a partire dal XVII secolo.

Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Giorgio Graffi
Professore emerito

Attività

Strutture

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