Il progetto di ricerca intende soffermarsi sull’analisi delle forme e degli strumenti operativi attraverso i quali si vengono a rafforzare nel corso della prima età moderna all’interno dei territori degli stati italiani e di alcuni contesti europei - i controlli sui comportamenti individuali e collettivi, tanto sul piano della vita civile che su quello della disciplina delle coscienze.
Saranno oggetto di particolare attenzione le dinamiche del rapporto che si instaura fra medico e paziente; il ruolo sociale della professione sanitaria nelle sue diverse ed articolate componenti; la natura delle nuove competenze conferite ai medici che collaborano a fianco della giustizia; la repressione delle opinioni contrastanti rispetto alla cultura ortodossa e tradizionale; la classificazione e l’attenzione mirata verso i nuclei di popolazione marginale (poveri, mendicanti, vagabondi, ecc.).
Tra le fonti a stampa e la documentazione archivistica che saranno prevalentemente utilizzate nel corso della ricerca si possono indicare le seguenti:
1.i manuali redatti dai medici sulla deontologia professionale e sulle metodiche di intervento verso i pazienti in occasione di patologie ad andamento epidemico;
2.gli statuti che regolano i meccanismi di funzionamento e l’esercizio delle competenze dei medici fisici, chirurghi e speziali all’interno dei collegi professionali che sono attivi nei centri urbani maggiori e minori;
3.i trattati e le opere elaborate dai giuristi e dai medici in merito al ruolo che i saperi esterni a quelli prettamente giuridici vengono a rivestire nell’ambito del processo penale (e di quello civile);
4.l’intensa attività processuale avviata dalle magistrature laiche ed ecclesiastiche intesa a contenere e a rimuovere le forme del dissenso ereticale nonché delle credenze magiche e “superstiziose”;
5.gli atti dei consigli cittadini e i verbali degli organismi di stampo sanitario e assistenziale (ospedali; ospizi; conservatori; ecc.) che sono deputati ad erogare forme di assistenza di carattere sanitario e sociale.