Movimento dei giovani italiani repubblicani

Data inizio
1 marzo 2011
Durata (mesi) 
20
Dipartimenti
Culture e Civiltà
Responsabili (o referenti locali)
Zangarini Maurizio
Parole chiave
RSI; fascismo; antifascismo; X MAS;

Il Movimento dei giovani italiani repubblicani fu creato da un gruppo di intellettuali e studenti toscani all’indomani dell’8 settembre 1943.
Un’origine non troppo lontana si può ritrovare in un gruppo precedente che, significativamente, aveva assunto il nome di Giovane armata e che si riprometteva di rigenerare il fascismo dall’interno, nel momento in cui la conduzione della guerra stava mostrando i limiti della guida fascista, e di cui il Movimento dei giovani repubblicani riprendeva in parte il progetto.
Da un lato, infatti, Il Movimento sosteneva ufficialmente la necessità di mantenere fede all’alleanza con la Germania e nel contempo di giungere a una sorta di epurazione dei quadri fascisti per riportare il Fascismo stesso alla “purezza” delle origini, dall’altro, una parte consistente di quello stesso Movimento agiva in clandestinità per favorire le diserzioni dei giovani dall’esercito della Repubblica sociale e per giungere ad un colpo di stato che avrebbe dovuto eliminare, anche fisicamente, i gerarchi, ma mantenere al suo posto Mussolini.
Ne sarebbe nata una repubblica che, per forza di cose e nonostante la presenza di Mussolini – che avrebbe dovuto fungere da garante nei confronti dell’alleato tedesco – si sarebbe trovata in contrasto con l’alleato stesso e che lo avrebbe quindi spinto a rivelarsi per quello che era realmente: un invasore che trattava gli italiani da popolo sottomesso e non da alleato.
La conseguenza ultima, sempre secondo gli auspici e i piani di lavoro dei dirigenti del Movimento, sarebbe stata l’unità del popolo italiano nella lotta per la salvezza della Patria in pericolo: il disvelamento della vera natura dell’alleato tedesco, infatti, avrebbe convinto gli italiani ad unirsi in un’unica forza antitedesca, avrebbe quindi portato inevitabilmente alla fine della divisione degli italiani fra resistenti antifascisti e fascisti filonazisti; in conclusione, avrebbe posto fine alla guerra civile unendo tutti in uno sforzo comune antitedesco.
È evidente che il programma delineato sopra risentiva fortemente della scarsissima formazione politica dei suoi estensori e della conseguente ingenuità di fondo del programma stesso – spinto romanticamente oltre l’ostacolo: a detta dei dirigenti, essi sapevano in partenza che il colpo di stato avrebbe portato sicuramente alla loro morte, ma erano altresì convinti che, una volta innestato, il processo da loro ipotizzato sarebbe proseguito sino alla fine, anche in assenza degli interpreti principali -, ma certo animato da un sicuro spirito patriottico.
Il Movimento si divise quindi in due spezzoni: quella filofascista si spostò a Milano, con addentellati con Venezia e Verona, dove intrattenne rapporti privilegiati con l’establishment fascista e nazista; quella esplicitamente antifascista operò fra Toscana e Lombardia.
Il primo spezzone portò una parte dei partecipanti a intrattenere rapporti, stretti e riconosciuti, tanto con il fascismo repubblichino quanto con i tedeschi, giungendo ad individuare nella X Mas del principe Junio Valerio Borghese (visto come esponente di quel fascismo puro e patriottico di cui si diceva sopra) lo strumento privilegiato grazie al quale e con il quale portare a compimento il colpo di stato, e l’altro spezzone a tentare di stringere rapporti con alcune formazioni partigiane operanti principalmente in Lombardia.
Ultima, interesante annotazione: non pochi esponenti dello spezzone antifascista sembrano, a tutt’oggi, ignorare tanto il ruolo svolto in Milano dagli esponenti di spicco del Movimento, i rapporti da essi intrattenuti con i nazifascisti, perfino l’idea del colpo di stato, almeno per quanto concerne la disponibilità al previsto olocausto finale.
Il lavoro sull’argomento è iniziato oltre tre anni or sono e prosegue anche tramite interviste ai pochi esponenti viventi del Movimento, ad alcuni militi della X Mas, a riceerche d’archivio, in particolare sugli opuscoli della Giovane armata e sul materiale ciclostilato diffuso inizialmente dalla parte ufficiale del Movimento stesso.
Si prevede la conclusione del lavoro e la stesura di un saggio sull’argomento entro il 2012.

Partecipanti al progetto

Attività

Strutture

Condividi