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Una sorta di familiarità con la fine del mondo: Alvaro, Morselli, Volponi, Cassola e l’utopia in Italia nel Novecento  (2020)

Autori:
Pellegrino, Giulia
Titolo:
Una sorta di familiarità con la fine del mondo: Alvaro, Morselli, Volponi, Cassola e l’utopia in Italia nel Novecento
Anno:
2020
Tipologia prodotto:
Doctoral Thesis
Lingua:
Italiano
Parole chiave:
utopia, distopia, romanzo, Italia, Novecento, Corrado Alvaro, Guido Morselli, Carlo Cassola, Paolo Volponi
Abstract (italiano):
Il pensiero utopico, attitudine e completamento della mente umana soprattutto a partire dall’età moderna, ha visto una significativa trasformazione nel corso del XX secolo. Questa nuova fase è caratterizzata dall’opposizione tra un’utopia problematica, che sembrava dapprima aver raggiunto una soddisfacente espressione socio-politica, e una progressiva delusione che porta all’affermazione della distopia come nuovo genere letterario. Sebbene la distopia possa essere considerata a lungo come la narrazione della modernità, gli ultimi decenni hanno mostrato come essa possa essere superata. Di fatto la coscienza collettiva, priva di qualsiasi residuo delle utopie passate, depotenzia il valore rivoluzionario della distopia, tanto più quando le ansie millenarie che la fondavano rischiano di materializzarsi: la distruzione della vita, del pianeta e della civiltà ha già superato il peggio possibile prefigurato dalla distopia. A partire da tale quadro, questa tesi di dottorato analizza come la letteratura italiana ha affrontato il passaggio dalla distopia al genere apocalittico attraverso quattro autori novecenteschi: Corrado Alvaro e la sua distopia dispotica; il mondo solipsistico di Guido Morselli; la critica alla fabbrica e al capitalismo di Paolo Volponi; la terra desolata descritta dall’ultimo Carlo Cassola. È importante notare che la cultura italiana del Novecento non era molto incline ad accettare ed accogliere la forma letteraria distopica e i suoi sottogeneri come, ad esempio, l’ucronia. Proprio questa resistenza rende interessante tracciare un’ipotetica evoluzione, non solo legata alla storia italiana ma anche alle trasformazioni del pensiero occidentale. La ricerca condotta considera le relazioni tra utopia e distopia nei quattro autori esaminati come radicate nella loro biografia, caratterizzate da diverse strategie di straniamento e centrata su due figure ricorrenti, lo straniero e il reduce. L’esito è un peculiare approccio alla persistenza e al fallimento dell’utopia da un lato, e all’emergere della distopia dall’altro, fino all’apocalisse come rappresentazione estrema e allo stesso tempo svuotamento del genere distopico.
Id prodotto:
114361
Handle IRIS:
11562/1017752
ultima modifica:
3 novembre 2022
Citazione bibliografica:
Pellegrino, Giulia, Una sorta di familiarità con la fine del mondo: Alvaro, Morselli, Volponi, Cassola e l’utopia in Italia nel Novecento

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